DIVERSE COTTURE PER RISULTATI OTTIMALI
Spesso nonostante i
numerosi sforzi di mangiare cibi sani ci troviamo ad avere delle carenze che ci
spingono poi a mangiare dolci e cibo spazzatura. Ci sentiamo deboli o ci manca
l’energia necessaria ad affrontare al meglio le nostre giornate.
Uno dei motivi è da
ricercarsi nel modo in cui cuciniamo il cibo che vogliamo mangiare.
Nelle mie ricette
trovate spesso ‘versioni light’ di piatti noti, e il motivo non è sempre il
fattore dimagrante. Spesso cambiando tipo di cottura possiamo preservare gli
elementi nutrizionali del cibo.
Ci sono diversi
metodi, uno dei più usati è la cottura in padella. Questa comprende la rosolatura
degli alimenti, quindi uno shock termico molto forte che consente una
dispersione minima dei nutrienti, aggravata però dal fatto che è associata ad
un grasso, olio o burro, che ad alte temperature crea sostanze tossiche per il
nostro organismo. Meglio preferire quindi una cottura in padelle antiaderenti,
che consentono di non aggiungere grassi, oppure cuocere senza soffritti, quindi
aggiungere grassi e alimenti a freddo.
Un altro metodo di
cottura in padella è la frittura, ancor più dannosa per le sostanze
tossiche di cui sopra, direi francamente da evitare. In un altro articolo
magari possiamo approfondire la cottura nelle friggitrici ad aria, ne sono
incuriosita! In ultimo in padella si fa spesso la brasatura o la stufatura,
che quindi prevede l’aggiunta di liquidi a temperature modeste, la cui
negatività risiede nel fatto che gli alimenti perdono fino al 50% di sostanze
nutritive nei liquidi di cottura.

Anche il bagnomaria,
realizzato sia in forno che sul fuoco ha i suoi vantaggi, infatti non disperde
i nutrienti grazie alla bassa temperatura ed è particolarmente indicato alla
realizzazione di creme, o per le preparazioni delicate.
La Cottura in
acqua comprende l’uso della pentola a pressione, che è tra i miei
preferiti, sicuramente per la velocità con cui si preparano molti piatti, ma
anche per il fatto che, a differenza della lessatura, permette di
utilizzare poca acqua e di disperdere meno i nutrienti.
Certo è che l’acqua
in generale trattiene molti elementi facendoli venire meno a noi, ma di sicuro
non è grassa e, spesso si può utilizzare per altre preparazioni. È il caso ad
esempio delle verdure, che possiamo lessare o cuocere in pentola a pressione e
riutilizzare il brodo di cottura per cuocere la pasta o per ottenere un
minestrone. Non andrebbe invece utilizzato quello di carne, sebbene molto
saporito e gustoso, che purtroppo contiene molti grassi (e d’altro canto li
perde la carne!).
Il vapore è
in assoluto il più salutare, ma attenzione a cuocere bene alcuni alimenti che
potrebbero rimanere crudi all’interno. Mantiene le proprietà organolettiche
degli alimenti, si presta a cibi delicati, come pesci e verdure, poiché non
hanno tempi di cottura lunghi.
Il microonde
è altrettanto raccomandato per il fatto che, a differenza di quello che si
pensava fino a qualche anno fa, non ha mai dimostrato effetti nocivi sulla
salute e si può cucinare senza grassi. L’unico vero rischio è legato all’adozione
o meno di alcuni accorgimenti necessari, come ad esempio il non utilizzo
contenitori di metallo.
Infine la brace,
che di per sé non è malsana, ma i suoi effetti cancerogeni possono derivare
dalla bruciatura o dallo sgocciolamento di grassi sui Carboni. Quindi, anche in
questo caso sarebbe preferibile per la cottura di alimenti veloci o senza
troppi grassi. Anche la piastra presenta rischi legati alla bruciatura e, a
differenza della brace, il grasso sciolto resta tutto sulla superficie.
Insomma, per
concludere, ogni alimento ha un metodo di cottura più indicato alle sue
caratteristiche organolettiche, bisogna solo avere la cura di chiedersi in che
modo si possa modificare la sua composizione in virtù dei nutrienti di cui
abbiamo bisogno e in che modo la scelta dello strumento o del vettore con cui
si impartisce la cottura possa danneggiare o arricchire il nostro corpo.