IL MERAVIGLIOSO MONDO DEI CIRCUITI
Io lo avevo sentito
nominare dagli amici fanatici delle palestre, parlavano di questa nuova moda
arrivata dagli Stati Uniti, di circuiti in cui sollevavano pesi inimmaginabili
e diventavano super pompati.
Inutile dire che al solo pensiero inorridivo. L’idea di sollevare pesi davanti ad un’intera classe di palestrati già mi faceva abbastanza orrore quando mi recavo in palestra, dove vedevo orde di uomini seminudi, unti come dei maialini in procinto di essere messi allo spiedo, che si facevano selfie davanti allo specchio mentre sollevavano 50 kg per braccio. Figuriamoci farlo davanti ad una classe che, a ritmo di musica tecno anni 90, bramava per mettersi in mostra.
Era davvero inaccettabile.
A poco a poco però sui social
apparivano figure femminili, senza pretese di culturismo, che praticavano
questi famosi circuiti, che promettevano ottimi risultati in un lasso di tempo
più ‘umano’ al giorno. Decisi allora di fare come mio solito, leggere ed
informarmi il più possibile.
Intanto bisogna dire che
queste fanciulle non usavano grandi pesi, semmai manubri, palle mediche e
kettlebell nei limiti del ragionevole per noi comuni mortali; poi l’allenamento
prevedeva sessioni di non oltre 30 minuti al giorno, il che era allettante per
chi, come me, non ha mai avuto voglia di cimentarsi in ore ed ore di sport.
La più illuminante è stata
sicuramente Kayla Itsines, questa guru del fitness australiano che con la sua
Bikini Body Guide ha spopolato tra le cicciottelle di tutto il mondo. I
risultati che le sue adepte postavano su instagram sono a dir poco
sbalorditivi, ma non sono mai stata attratta dalla pubblicità facile.
Leggendo quindi le opinioni
e i consigli di moltissimi personal trainer sparsi per il globo, decisi di
iniziare questa nuova avventura, non senza qualche difficoltà iniziale.
Effettuare una serie di ‘Push up’ (flessioni) si rivelò un’attività piuttosto
umiliante, ma decisi di procedere per gradi, con molta calma, per non stressare
il mio corpo con inutili esercizi fatti male, che mi avrebbero portato ad avere
forti mal di schiena, dolori muscolari e sicuramente ad un abbandono precoce di
queste attività.
Avevo impostato le mie
sessioni di allenamento su 3 volte a settimana, intervallate da esercizi a
minore intensità, continuando nei primi mesi con la corsa sul mio tapis
roulant.
Devo dire che i
miglioramenti furono visibili già dopo poche settimane, il fisico cambiava, il
tono muscolare aumentava e il peso, molto lentamente, calava.
Ecco l’illuminazione;
l’attività aerobica allora era davvero migliore dell’attività anaerobica per
perdere peso?
La risposta era negativa,
contro ogni mia credenza, l’attività aerobica pura (la corsa nel mio caso) non
solo non era efficace, era addirittura controproducente. Senza tono muscolare e
massa magra era del tutto inutile correre, inoltre con i miei problemini di
cellulite era assolutamente negativa;
non meno importante il fatto che per il mio fisico era uno sforzo insopportabile.
Con i miei 30 minuti di
circuiti ad alta intensità sudavo molto di più, non mi annoiavo, la fame non
era aumentata e mi sentivo molto più energica.
Ecco che, grazie alla mia
nuova avventura nel mondo dei circuiti, mi sono affacciata con grande interesse
verso un’alimentazione sana ed equilibrata.